Eccoci in pullman, si parte per ritornare in Italia, purtroppo i giorni in Senegal sono trascorsi in un attimo senza rendermene nemmeno conto. Si ho realizzato il mio sogno di visitare questa terra, ma oggi che ritorno a casa posso dire di non essere soddisfatto, perché il tempo è stato poco e qui da vedere è davvero tanto. Quindi bisogna ritornare assolutamente. Come ogni viaggio in terra africana, quando ritorni a casa, lasci un vuoto nel cuore, questa terra, questa gente, questi bambini non hanno nulla di materiale, ma hanno un potere, quello di renderti felice con un solo sguardo. Il mondo gira davvero strano. Ma ho visto più bambini felici in Senegal mentre a piedi nudi rincorrono un copertone di auto che in Italia ragazzetti seduti in pizzeria con tablet e cellulari. Ma allora la felicità dove sta? La felicità cos è? Forse solo un illusione!!!
Ma ritorniamo al viaggio. Il Senegal è il paese del teranga, dell accoglienza, un paese che nonostante tutto sorride e non è assolutamente un paese pericoloso. Quindi sfatiamo tabù e dicerie. Abbiamo camminato tranquillamente per strada in qualsiasi ora, a parte bambini che ahimè cercano qualcosa da mangiare, e qualcuno che cerca di vendere un sorriso in cambio di qualche spicciolo, non abbiamo avuto problemi di sicurezza.
Dakar è una capitale caotica, chiassosa, con i suoi odori, ma è una città che mette a tuo agio. I taxi sono abbastanza economici, se capisci subito come funzione, con 1000, 2000 o massimo 3000 cfa può girare la città. Se sei un po' più temerario puoi prendere i bus che a parte l affollamento non sono affatto pericolosi e sono sicuramente molto economici. Le monument de la renaissance, è una statua fabbricata in Corea del Nord, alta, per arrivare su è una bella scalata per la quantità di gradini, ma una volta su è bello vedere tutta dakar in ogni sua forma, mare e terra. Bellissimo anche lo spettacolo notturno grazie ad un accurata illuminazione. Poco distante Les mammelles lighthouse, di giorno panorama e di notte discobar. Qui siamo ancora più alti e lo scenario è davvero incantevole. Fare una passeggiata ai mercati vale la pena, un po' per vedere come si muove la caotica vita a dakar. Abbiamo visitato il mercato di tilena e di sandaga, entrambi immensi e affollati. Qui sarete avvicinati di continuo dai tanti venditori, e se trovate quello che parla italiano sarà difficile farsi mollare se prima non visitate la sua postazione.
In serata il traffico aumenta, specialmente nella zona dei locali, ce ne sono dei carini sulla route de la Corniche, anche uno gestito da un italiano, Carlo, il ristorante si chiama J'go, pulito, accogliente, grande qualità, ci siamo fermati più volte, anche solo per una birra. Altri locali si trovano sul ponte des Almadies, dove puoi mangiare direttamente sul mare. Qui trovi locali più chic e se sei un avventore puoi mangiare in una delle tante baracche. Noi abbiamo provato un po' di tutto. I prezzi non sono poi tanto diversi, ma la baracca ha il suo fascino. Vietato agli schizzinosi. Bello fare un giretto nella ville, rappresenta il centro di Dakar, nella zona di piazza dell Indipendenza, dove vi sono gli uffici più importanti ed il Palazzo presidenziale.
Il Senegal non è solo Dakar. Spostandoti nel piccolo villaggio di Ngor, dove è consigliabile fare una bella passeggiata tra la gente, i baobab e le stradine solo pedonali in quanto molto strette. Da qui partono le piroghe che in pochi minuti ti portano all ile de Ngor una piccolissima isola da girare tutta, bellissimi panorami per bellissime foto. Su questa isola, un tempo venivano portati gli schiavi, dove dopo aver preparato la documentazione, venivano trasportati nella vicina ile de goree o Isola degli schiavi, dove venivano imbarcati per l America. Ci sono diversi ristorantini, quelli più belli sono sulla costa, ovviamente si mangia pesce a buon prezzo. Ile de Goree si raggiunge con un imbarcazione in circa 20 minuti dal porto di Goree. Importante, portate un documento, vi sarà richiesto dalla polizia all ingresso del porto. Anche l isola di goree si gira tranquillamente, qui si paga una tassa di 500 cfa per la visita, e 8000 cfa per la guida che puoi tranquillamente evitare. Anche questa isola offre paesaggi incantevoli, dove poter immortalare con tante foto. Sulla parte più alta vi sono i resti dell’artiglieria utilizzata nella seconda guerra mondiale tra cui due enormi cannoni da 240 mm il cui peso di ognuno è di oltre 14 tonnellate. Ovviamente non può mancare la visita alla “Maison des Escalves”, il costo del biglietto è di 500 CFA (meno di 1 euro). È posizionata sulla costa lato America. Qui gli schiavi provenienti da tutta l’Africa venivano schiavizzati e trattenuti fino all imbarco per le Americhe. All’interno di quello che oggi è diventato museo, vi sono ancora custodite armi usate dai commrcianti di schiavi. Suggestiva è la porta che dà sul mare, dove gli schavi venivano imbarcati o gettati in mare se ritenuti molto deboli. L’isola fu usata per gli imbarchi fino al 1848. La vista è incantevole, ma la storia, le foto e pochi reperti rendono questa bellezza, angosciante! Oggi l’isola di Goree è divenuta una tappa assolutamente imperdibile per chi approda in Senegal, infatti l’isola piena di stradine e di edifici coloniali Anche i venditori non ti lasciano in pace, vieni continuamente assillato, molto spesso sono fastidiosi perché molto insistenti. Ma anche questo è normale, il Toubab così chiamano l uomo bianco, rappresenta per loro il benessere, quindi una preda da spolpare. Se riesci a non farti spolpare del tutto puoi consumare il resto dei cfa tra i vari ristorantini presenti, con tavolini vista mare, buona cucina, prezzi ottimi. Una precisazione, se siete sofisticati e schizzinosi, questi posti non sono per voi.
Come detto prima, il Senegal va visitato, ma servirebbero almeno 15 giorni, noi purtroppo non abbiamo tutto questo tempo, tra le varie opzioni scegliamo di trascorrere una mezza giornata a Toubab Dialaw, un piccolo villaggio di pescatori molto carino, situato sulla costa a sud di Dakar. Ma nulla di entusiasmante, se si è di strada vale la pena farci un salto, altrimenti è meglio impegnare il tempo altrove.
Un salto al lac rose è obbligatorio. Questa volta abbandoniamo il taxi preferendo i bus locali. Partenza dalla route de la Corniche-Almadies direzione keur massar, qui cambiano bus non prima di aver fatto una passeggiatina per le strade affollate del posto.
Sul bus per il lac rose, una bambina di circa due anni, ha avuto paura del Toubab. Quando mi ha visto ha avuto una reazione di spavento che non mi sarei aspettato. Le ho dato una merendina (tutte le mattine ne compravano alcune per i bambini), la desiderava ma la paura era tanta, prendeva la mano della mamma per farsela prendere.
Il lago Retba o Lac Rose, si trova a nord est da Dakar, prende il nome dal colore delle sue acque, causate da alghe che produconono un pigmento rosso, rendendo così l'acqua rosa. Qui oltre a fare una passeggiata tra le varie bancarelle, ci sono diverse attività da fare, giro in Quad, in jeep o in barchetta. Noi abbiamo preferito la barchetta per toccare con mano la salatissima acqua. Il lago rosa è profondo 3 metri, 1.5 di acqua e 1.5 di sale. Peccato per il tempo, una giornata senza sole non ha reso al meglio la magnificenza di questo posto. Ma il Senegal ha sempre il modo per stupirti. Sul lago vi è una tabella che indica l arrivo della Parigi-dakar (probabile nel 2020 sarà ripristinato il vecchio percorso), mentre facevamo delle foto si sono avvicinati 5/6 dei ragazzini, età media 6/7 anni, si sono avvicinati per farsi la foto con me. Sono rimasti così felici per il solo fatto di essersi fatta la foto. Ognuno di loro voleva parlare con noi. Proprio quel bisogno di contatto umano, quel calore che in altri posti "civili" Non esiste. Gli abbiamo regalato 1100 cfa, poco meno di 2 euro. È impossibile descrivere l emozione che abbiamo provato, quegli occhioni lucidi di felicità, che ci ringraziavano ci davano le mani. Non è possibile la descrizione. Purtroppo i giorni che ci siamo concessi erano molto pochi per visitare altri luoghi quali Saly, thioff, thiess, mbour, fadiouth, qualche altro mercato e museo. Ma ci sarà tempo e vita per farlo.
Conoscere il Senegal anche nel cibo, mangiando la thieboudienne che é il piatto nazionale del Senegal, riso rosso e pesce, una delizia per il palato. Il thioff è un ottimo pesce che a quanto pare in Italia non si vende, il bissap è una bevanda all'ibisco, tipica senegalese; e non può mancare il fantastco e buonissimo cafè touba dal particolare gusto forte e deciso, con l'aggiunta di chiodi garofano e pepe di Guinea. E mangiare degli arrosticini di capra da venditori di strada, anche questa è un'esperienza, a parte che erano davvero deliziosi.
Vaccinazioni farle o non farle??? Beh, diciamo che non è nulla obbligatorio, io ho fatto la vaccinazione per l epatita A giusto per stare un po' più tranquillo e libero di mangiare ovunque (anche per strada), e quella per la febbre gialla (si fa una volta e dura per sempre). È consigliabile la vaccinazione per il tetano, epatite b, malaria, ma io ho deciso di soprassedere!!!
Per dormire potete scegliere tranquillamente un appartamento, sono sicuri e hanno tutti una guardia h24 per ogni evenienza. Come già detto prima, il Senegal non è un paese pericoloso, non è un paese di criminali, è solo un paese che soffre, questa sofferenza la trovi in ogni angolo. Il mio consiglio è quello di fare un viaggio di almeno otto giorni, non sono abbastanza, ma almeno starete un po' in questa fantastica terra.